Monday, July 9, 2012

Moto Guzzi Stelvio 1200 NTX

Il boss del Pompone è una miniera inesauribile. Mai una volta che ci lasci in pace. C'è sempre un motogiro, una prova, un'uscita in pista, un pranzo, un concorso, una cena, una festa. Se seguissi il suo ritmo credo divorzierei, e mi verrebbe pure tolto il figlio. Eh si, perché qualunque giudice direbbe che lo porto sulla brutta strada. Ha meno di due anni ed ascolta rock duro. Parla a malapena ma capisce già di moto e auto, tanto che per farlo stare tranquillo lo devo sedere al volante dell'auto o sopra la sella della moto (quella da pista, su quella da strada non gli piace stare).  
Questa volta è il turno della Moto Guzzi. Mi chiama il Mr. Pompone e mi obbliga a venire a provare delle Guzzi e delle Aprilia. Le moto sono disponibili presso il mitico MOTORISTORANTE, e sono offerte da una certa WEST ROAD BIKE, concessionaria della quale ho sentito nominare ma che non ho mai visitato. Il titolare, Paolo Milan, si comporta come se mi conoscesse da una vita. Paolo è animato da una passione sincera, che va oltre il suo stretto ruolo di commerciante. Pure suo figlio, 3 anni, è ammalato di moto, non sta fermo un secondo rincorrendo le varie cavalcature che partono e tornano, sia tra quelle in prova che quelle dei numerosi presenti. 
Mi vengono offerte tre moto. Anzi due. Una sarebbe un certo scooter dell'Aprilia. Non ci penso nemmeno. ODIO GLI 'SCUTER' e mi ci tengo a dovuta distanza. Mi attrae la bellissima V7, una cafè racer vecchia scuola, ma alla fine cedo e provo una moto che mi è sempre piaciuta, una specie di amore a prima vista fin dalla prima versione:
MOTO GUZZI STELVIO
Non avevo mai guidato una Guzzi, e tanto meno una moto con il Cardano. Tutto nuovo per me!
Il figlio di Paolo mi accende la Guzzi (grazie!) ed il rombo del bicilindrico invade la valle. Salto sopra e parto. I primi metri sono molto strani. Non la sento. Cazzo, non è una Honda, bisogna capirla...
50 metri dopo ed è tutto chiaro, intuitivo, naturale. Il rombo mi avvolge, in rilascio scoppietta rumorosamente (cannonate!). Un carattere ed una personalità totali.  
Però sulla carta pesa. Ed è grossa, molto grossa.  
Iniziano le curve.
Cosa succede?
Guardo giù e vedo un serbatoio ed un cruscotto, che nulla hanno a che fare con la mia Mountain Bike. Eppure la maneggevolezza è identica! 
Sono seguito da altri due tester, uno con lo 'scuter' (il Mr!) ed uno con la V7. Però non resisto e apro il gas, e me ne vado. E godo delle pieghe che mi permette di fare.
Il motore è pieno, vigoroso, ma la trasmissione a cardano, aiutata dal controllo di trazione, modera tutto ed evita comportamenti bruschi. La potenza viene semplicemente scaricata a terra e la moto obbedisce. Borbottando, carattere antipatico, ma obbedisce.
I cambi di direzione sono fulminei, è impressionante come tanto ferro imbullonato assieme possa muoversi con tale armonia, dinamismo, rapidità.
Stelvio 1200 NTX

 Guida quasi da enduro, piede fuori in curva e via. L'unica volta che non ho buttato fuori la gamba, ho guadagnato una fresatura dello stivale (nuovo).
Il comfort è perfetto, anche per uno della mia statura (dovrei solo regolare le leve di cambio e freno, erano un po' troppo alte). Però è una Guzzi. Ha un animo scorbutico. Scalda, Ustiona, Vibra. Ed è qui si vede la differenza tra il motociclista vero e quello finto. Per il finto ci sono altre moto, o, peggio, questi abominevoli scooters. Per chi ama la moto, e vuole viaggiare, meglio se in montagna, senza alcuna sosta, lo spirito di questa Stelvio è perfetto. Ho sempre ritenuto che la Guzzi sia un po' la Harley tricolore, ed è vero. E' una macchina che ha bisogno di molta strada davanti, libera, sgombra, ma nel caso del marchio Italiano è obbligatorio avere le curve, avere il divertimento, cercare un po' il limite. Ho osato anche mettere le ruote fuori strada. La moto ha un assetto relativamente duro (non a caso su asfalto, credo, darà molti grattacapi a tante naked e sportive) ma nonostante tutto riesce a digerire la strada sterrata, quella che porta in baita, quell'ultimo chilometro che porta all'agriturismo dove il motociclista, o il Guzzista, si ferma, si riposa, mangia, prima dei prossimi 1000 km da percorrere con un motore instancabile, affidabile, divertente, poderoso ed assolutamente personale.
Il Bicilindrico Guzzi
Quando è il momento di andare veloce, di aprire il gas, il 1200 risponde felice. Sale di giri rapidamente, e quasi desidera andare oltre il limitatore. La protezione aerodinamica (regolabile in altezza) permette velocità di crociera molto alte, tanto che non è necessario comprarsi una moto sportiva per condannare la propria patente: la Stelvio è sufficiente, su tutte le strade.
L'allestimento della NTX la rende molto attraente. L'estetica ne guadagna, i fari bassi sono bellissimi, e non ha nulla da invidiare all'equivalente bavarese. Anzi, proprio con la bavarese condivide un'estetica strana, di quelle che piacciono oppure no. Personalmente l'adoro, così strana, quasi antipatica, estremamente identificativa. 
NTX
I paramani sono belli, comodi, anche se di intralcio nel momento in cui si vuole cacciare fuori le due dita per salutare un altro motociclista, un'altra mente abbandonata al piacere della strada.
I comandi al manubrio sono facili ed intuitivi. Il cruscotto è bello, ma non leggibile in maniera intuitiva. Dopotutto è li solo perché serve, ciò che deve essere guardato è il nastro di asfalto davanti, quello che la Stelvio ingoia con avidità, precisione, velocità.
Cruscotto


Il cardano è da capire, se si desidera fare qualche ragazzata. In fin dei conti chi va in moto, intendo in moto per davvero, un po' ragazzo rimane. Sono riuscito a farla derapare (grazie anche alla coppia), ma non sono assolutamente riuscito ad impennarla. Spero Paolo me la presti un'altra oretta, penso di aver capito, ci riuscirò.
Una moto veramente godibile. Il comfort di una tourer, la grinta di un bicilindrico italiano che non ha nessuna intenzione di apparire elettrico o rilassato. Una moto molto tecnologica e totalmente reale. Una combinazione sublime di progresso tecnologico e tradizione, quella tradizione che vede generazioni di motociclisti con milioni di chilometri sulle spalle (o sul sedere...) e le mani sporche di olio, ed il giubbino che un po' puzza di benzina, gli insetti spiaccicati sulla visiera.
Sapete cosa mi ha fatto innamorare? La Sua brutale innocenza. Vedete quella spia rossa in alto a destra sulla foto del cruscotto? Indica che un'indicatore laterale NON FUNZIONA. Forse una BMW non avrebbe avuto questo quasto. Forse ti garantiscono i fari per 1000 anni, e ti danno un servizio di assistenza su strada anche nel bel mezzo della tundra siberiana. Io preferisco vedere che il led dell'indicatore di direzione lampeggia come un pazzo a causa del mancato bilanciamento elettrico, tanto ho sempre una mano da esporre per indicare dove voglio svoltare. Poi, a casa, con calma, e con una birra, nell'intimità del mio garage, una lampadina me la cambio da solo, al limite passo da Paolo alla WEST ROAD BIKE, faccio due chiacchiere, e prendo il ricambio. Ricambio che Paolo probabilmente mi regala, offrendomi anche un caffè.
Sguardo Stralunato

Linea pulita

Training Track Day / Pistata d'Allenamento

This year I never rode in Adria. The expensive prices of Italian tracks, the juicy offers from abroad tracks, being busy with club races, everything kept me far from my home track. So this past Saturday I had the chance to go riding there, morning sessions. Adria is a slow track, and it gets you tired. It's all about hairpins and strong brakings. No rest for the rider, for the tires and even less for the brakes. Adria has always been like this, but it's still funny and definitely a good training, at least for muscles. I always liked it, I rode there a lot of times, and I had my favourite corners and all my references. Sadly things changed. Due to some absurd homologation for some kind of motorcycle races, the track has been modified. Turn 1 has been changed and set earlier, a lot earlier. Given the fact that around the track there's only empty land and mosquitos, I expected them to widen the runoff areas, rather than make the main straight (even) shorter. Now, turn 1 comes way too early (so much that all my brake points stored in my brain made me going way too far, inside old turn, which is still there, sadly useless). New turn 1 is a pretty sharp hairpin, with a wide exit. Seems like the old one, but it isn't. It has nothing of the fun the old one offered, a turn you could enter with some good violence, overtake inside as long as you were early on the throttle. Here the difference: Quest'anno ad Adria non c'ero ancora andato. I costi esorbitanti degli autodromi Italiani, le invitanti offerte dell'estero, gli impegni con le gare del club mi hanno tenuto lontanto dalla mia pista di casa. Così Sabato ho avuto l'occasione di andarci a girare il mattino. Adria è una pista lenta, ma molto faticosa. Si tratta di un circuito basato su tornanti e staccate abbastanza violente. Non c'è riposo ne per il pilota, ne per le gomme e tanto meno per i freni. Adria è sempre stata così, ma è comunque divertente e sicuramente un'ottimo allenamento per i muscoli. Mi è sempre piaciuta, ci ho girato tantissimo, avevo le mie curve preferite, i miei riferimenti. Purtroppo le cose sono cambiate. A causa di qualche assurda omologazione per qualche gara motociclistica, il tracciato è stato modificato. La curva 1 è stata cambiata ed anticipata di molto. Considerando che attorno all'autodromo ci sono solo campi e zanzare, mi sarei aspettato un allargamento della via di fuga, non un accorciamento del rettilineo. Ora curva 1 arriva immediatamente, troppo presto (tanto che i riferimenti stampati nella mia memoria, mi hanno fatto arrivare lungo, sulla curva vecchia, che è ancora li, tristemente inutile). La nuova curva 1 è una curva a gomito secca, con uscita larga. Apparentemente come la vecchia, ma non è così. Non ha nulla del divertimento della vecchia, dove potevi entrare cattivo, e superare all'interno essendo pronto sul gas. Ecco la modifica:


My lap times didn't improve. In the morning I destroyed the tires (it was pretty hot) and the brake pads, that were already low, died and needed replacement. Definitely a track I will stay far from during warm summer. I may return in the early fresh days of September. A good training anyway. Next episode: : SALZBURGRING, later this month! I miei tempi non sono migliorati. In una mattinata ho distrutto le gomme (faceva molto caldo) e le pastiglie dei freni già stanche sono morte completamente. Decisamente una pista che eviterò durante l'estate torrida. Ci ritornerò quando arriveranno i primi freschi di settembre. Ottimo allenamento comunque. Prossimo appuntamento: SALZBURGRING, a fine mese! Ecco alcune foto di Sabato:

Nuova Curva 1 / New Turn 1
Nuova Curva 1 / New Turn 1
Nuova Curva 1 / New Turn 1
Nuova Curva 1 / New Turn 1
Nuova Curva 1 / New Turn 1