Sunday, March 18, 2012

Husqvarna Nuda 900 R


Sono stanco. Settimana atroce di un mese improponibile. Sabato. Affari personali lasciati incompiuti a causa di un lavoro che è tutti i lavori. Famiglia. Difficoltà all’incastro delle tessere de puzzle: lavoro, famiglia, tempo libero. Riesco a prendere appuntamento per il test della Husqvarna Nuda 900R. La stagione motociclistica ancora non mi appartiene. Sono le 15. Appuntamento alle 16. Mi corico mezz’ora, per riposarmi, per farmi passare l’emicrania. Prendo qualcosa.
Dove ho messo i guanti? Il casco? Il paraschiena? Il giubbino Dainese in pelle è li. Non ho tempo per la tuta, tra l’altro vado in concessionaria con la macchina.  Stivali? Ho solo queli pista. Nuovi. Però sono stanco. Giretto tranquillo. Il Mr del motoclub ci tiene. Farò il giro del paese poi torno. Tanto per “dovere di club”.
Arrivo presso la concessionaria VISINTIN MOTO di Fonte (TV). Trovo un ambiente ordinato, pulito, elegante, molto accogliente. Personale simpatico, competente, allegro, buon umore. Mi sento a mio agio. Respiro motociclismo.

Offerte stivali: ok, proviamoli. Il personale mi segue con pazienza e simpatia. Piano primo, molte altre offerte. Alcune moto usate. Orgasmo nel vedere una Laverda 750S che personalmente adoro. Trovo un paio di Gaerne a prezzo-regalo che mi calzano a pennello. Li provo, non me li tolgo, li pago, e salto in sella alla Nuda 900R.
Fino a pochi giorni fa nemmeno sapevo esistesse. Ignoravo che Husqvarna fosse di BMW. Però trovo la linea di questa moto estremamente eccitante, con questi spigoli in palese contro tendenza. Questa naked che è una motard. Questo motard che è un’enduro stradale. Questo enduro stradale che è una moto da misto tortuoso. E stretto. E veloce.
Parto, pochi metri e mi fermo a rifornire. Il serbatoio mi sputa la benzina contro. Ottimo. Capisco che ha un carattere tosto. Ok, siamo in due. Alla stazione di servizio trovo gente che si complimenta con me per la moto. Evidentemente non sono l’unico che la trova sexy. Decisamente no.


La Nuda mi ospita in sella con semplicità. Comandi semplici (segnalatore acustico un po’ troppo facile da raggiungere, specialmente quando devo inserire gli indicatori di direzione). Posizione in sella comoda, braccia larghe, controllo totale, dominio del mezzo.

Mi avvio verso i colli asolani. Ho il vantaggio di conosere le strade estremamente bene. Conosco anche quelle che molti ignorano. Inizio a prendere confidenza. Le Sportec M5 rispondono come mi aspetto, e trasmettono aderenza pura. Sospensioni un po’ morbide, però capisco che sono adatte al tipo di moto ed alla scuola di pensiero relativo all’impostazione delle curve, compatibile con questa posizione di guida, con questa forma di motociclismo.
Al primo rettilineo sono in zona rossa. L’indicatore indica sesta, non c’è una settima, sono a 180, ed è finito tutto. Un limite? No. La cosa adrenalinica è lo spazio ridicolamente irrisorio con il quale raggiungo questa velocità. Immagino sia una performance studiata per un’irreale prova sul quarto di miglio tra un tornate e l’altro.
Il personale di Visintin Moto mi svelerà successivamente il mistero: La R ha i rapporti corti, ovvero  pignone con un dente in meno. Fantastico! Mappature e configurazioni super tecniche? O soluzioni ingegneristiche? Amo, adoro questa soluzione factory così maledettamente casalinga, così normale, così fattibile da chiunque. I rapporti sono veramente cortissimi, rendendo la guida tra le curve una sequenza di cambiate esaltanti. Abituato a cambi performanti ed aiutati dall’elettronica, trovo il passaggio alle marce superiori leggermente legnoso, ma nulla di particolarmente contrario ad una guida esaltante e dinamica.  Le marce vanno calciate dentro, stivali da cross, guida pesante.
In curva sento l’anima da sterrato del marchio: anima condannata ad urlare la propria sofferenza quando costretta all’asfalto. Anima che gode quando le cose si fanno tortuose, sconnesse ed eventualmente sporche. Le strade di Marzo sono tutt’altro che immacolate: minacce dietro una curva potenzialmente letali per una naked o una sportiva, diventano assolutamente ridicole sotto le ruote della Nuda 900 R, la quale mantiene traiettoria, angolo di piega e velocità di percorrenza senza alcuna esitazione. Ignorando il pericolo. Sopprimendolo.
Frenata
Ottima la frenata, affidata all’italiana Brembo. Particolarmente eccellente il freno posteriore, che permette di regalare quella dose in più di dinamismo alla guida sportiva.
Guida sportiva? Non ci sono altre guide in sella alla Nuda 900R. Non si può andare piano. La moto invita al divertimento, alla guida spiritosa.
Questa moto è completamente stupida. E’ il mezzo di trasporto che non è un mezzo di trasporto. Una moto ignorante, pazza. Non offre protezione, non offre un cambio usabile in autostrada, probabilmente i consumi non sono da tourer, e non ho trovato un minimo di vano portaoggetti, per anche il più piccolo dei telefoni cellulari o per una ridicola tuta anti pioggia.
E’ esattamente questa ignoranza che la rende estremamente divertente. Una moto che dispensa sensazioni libidinose durante una giornata passata scorazzando sulle strade delle dolomiti. Libidine presente anche in un’ora di libertà, rubata agli impegni, durante la pausa pranzo. E’ la moto che conduce in ufficio garantendo buon umore. E’ la moto che percorre il tragitto verso casa cancellando ogni problema, ogni grigiore, ogni stanchezza. E’ la moto che obbliga il navigatore a suggerire il percorso più lungo, più tortuoso.  E’ la moto che chiede di essere stesa giù dentro la curva, mentre la suola della scarpa viene irreparabilmente levigata dall’asfalto.
Una moto che alza il muso. Una moto che fa derapare la coda. Una moto che personalmente trovo creata per il mio stile di guida e per l’uso che faccio di una moto stradale.
Comparata con le Naked più potenti che ho provato, pecca per potenza, comfort, capacità di affrontare lunghi viaggi. Ma un esame rapido fa capire che tutto ciò queste naked offrono è spesso non sfruttabile o non necessario. Spesso inutile. Questa Nuda 900 R è un dispositivo letale creato per uccidere lo stress, far godere di una linea rossa ad ogni cambiata. E’ scattante, nervosetta, allegra, ed offre pure confidenza e sicurezza.
Ha un nome che rappresenta la sua essenza: è nuda, è cruda, è tutto ciò che serve, niente di superfluo. Per far venire quella paresi a forma di sorriso. Per rivelare volti ringiovaniti sotto visiere scure.
Ringrazio di cuore ai ragazzi di VISINTIN MOTO. La mia stagione 2012 è iniziata così. La stanchezza è sparita. L’energia è tornata.
Ringrazio un mio amico, Mr.Pompone. Lui sa perchè.